ri_flettendo_ci2.jpg 
Facendo una citazione filosofica, e, riferendoci a Schopenhauer, secondo cui il mondo non esiste in sé stesso ma solo attraverso le rappresentazioni elaborate dall’intelletto degli individui, in alcuni può nascere la considerazione che tutti noi possiamo essere “artista” e “arte”, quindi “creatore” e “creato”. A questo punto il cerchio potrebbe chiudersi proprio con Schopenhauer che ritiene l’espressione artistica come il primo grado di liberazione dell’uomo dal selvaggio cieco della “Volontà”, termine con cui definisce l’impulso del vivere, impulso in se stesso inconscio e immotivato che nega la vera coscienza all’umanità.
In questo tripudio di onnipotenza artistica, pensando ad un autoritratto si potrebbe pensare alla realizzazione di un ” ritratto del sé “, dove l’artista utilizzando le tecniche a lui più affini, raffigurandosi, vuole che chi guarda l’opera lo possa riconoscere anche quando la figura rappresentata non è realistica ma semplificata da tratti modificati che mantengono però riconoscibile l’autore, oppure, può liberamente lasciare il suo contibuto con un’interpretazione anche estrema, dettandone limiti e obbiettivi, con la stessa libertà e leggerezza di comportamento che accompagnano e precedono spesso il momento in cui si incontrano persone ancora sconosciute. L’autoritratto nasce qui, dall’idea di raffigurare se stessi indagando nel proprio animo, fissandolo sulla tela, su una fotografia, su di un legno, una pietra, o, attraverso note musicali e/o parole…perchè no, delineado una sorta di profilo psico-fisico, che così facendo si svela e ci fa entrare nel giardino segreto dell’autore.
Ma cosa veramente ci interessa fare conoscere di noi a chi ci guarda? Cosa ci rappresenta in modo inconfutabile? Quali maggiori significati può avere, oggi, l’autoritratto, se li ha? Quali retroscena anche della nostra realtà, microcosmo-macrocosmo, potrebbe svelarci? In quali scenari si muove e prende vita?…e forse, dovremmo riprenderci un pò del nostro lato “selvaggio cieco della volontà” che ci rende unici e irripetibili?
ESPONGONO
IWONA ADAMCZYK / MONICA BIANCHINI / DONATELLA BIANCHI / ELENA BORSATO / GIULIANA BORGONOVO / MARTA CAVALLARI / DORETTA CECCHI /  ANTONIO CASALINO / MARIAGRAZIA FERRARIO /SIMONE FASSINA / PATRIZIA LAVASELLI / VIVIAVA MANNA / OTTAVIO MASSARENTI / LUIGI MARENZI / BARBARA MIGLIORE / ELENA MAURI /SARA VERONICA MORONI / PIERA NOCENTINI / GIANANTONIO OSSANI /ROBERTO ORIGGI / LORENZO PIETROGRANDE / SIMONA PICCINNO ELISABETTA SPERANDIO / STEFANIA SELMI / MARIDA TAGLIABUE/ CRISTINA TAMISO / ANTONELLA TOSATTO / CARLO VALLE’ / MARIANNA ZAVATTARO

per celebrare l’inizio della primavera

VERNISSAGE    LUNEDI’ 21 MARZO ore 18:30

la mostra rimarrà aperta con orario pomeridiano

dal martedì al sabato, orario 16/19  nel periodo dal 22/03 al 02/04

entrata libera
OBYARTStudioMultifunzionale
via Poliziano, 16
20154, Milano