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LA VITA NON BASTA


di e con Raimondo Brandi, monologo per 8 personaggi


Amo i dialoghi dei film francesi, mi sentirei meglio se riuscissi a discutere a un tavolino in quel modo, accetterei sicuramente la solitudine se avesse una bella colonna sonora, e di ogni dolore sarei geloso se lo vivessi come un Faust o un Amleto. Insomma bisogna pur aggrapparsi a qualcosa per dare un senso alla vita, voglio dire per elevarla.


Questo è quello che fa Angela: arriva in scena nella mia carne, certo meno femminile di come la immagino, e spiega che la sua vita non è niente se non la racconta: “Io volevo cammino pieno di curve che porta, torna e chiude perfetto come un romanzo, non volevo piccolo segmento di vita di Albània.”